Long Distance Pumping: long distance?!?

Long Distance Skateboarding

Spingere uno skateboard per il gusto di macinare chilometri scivolando sull’asfalto ha il suo fascino: il numero degli sportivi che praticano questa disciplina è in continua ascesa dal 2005 (beh, relativamente parlando!) anche se imprese “record” non sono mai mancate neppure nei decenni precedenti, soprattutto al fine di raccogliere fondi per beneficenza.
Oggi decine di sportivi attraversano intere nazioni in viaggi estremi ed avventurosi, affrontano maratone ufficiali ormai famose o semplicemente si allenano quotidianamente.
Parliamo di longboard skate (nel linguaggio comune vi si riferisce solo come LONGBOARD) e non di street/pool skate perchè nel longboard forme, dimensioni e “accessori” (ruote, truck e gommini) contano (e costano) molto di più. Inutile dire che come sempre è l’atleta che fa la differenza e se poi vorrete spingere per 100km un tagliere con 4 rotelle sotto, siete liberissimi di farlo.

L’IDSAInternational Distance Skateboarding Association – organizza gare e mantiene la graduatoria e la lista ufficiale dei record a livello internazionale. Giusto per farvi un’idea, questo è stato l’Ultraskate 2013 a Miami:

Long Distance PUSHING

skateboard-stances-goofy-regular

Molti di coloro che si cimentano in questa disciplina, fanno semplicemente PUSHING, ossia spingono uno skateboard. Spingere la tavola è naturale (mettete un bimbo di 2/3 anni per la prima volta su uno skateboard e state a guardare) e potreste imparare ben presto a spingere alternando le gambe per ripartire lo sforzo “equamente” o solo per far riposare la gamba più forte, quella con cui d’istinto vi viene da spingere.
Se spingete con la gamba destra siete detti Regular, se spingete con la gamba sinistra siete detti Goofy: sono solo termini, all’atto pratico non cambia nulla.

Esistono varie tavole e set-up da pushing dedicati (cito solo il blasonato Pusher 2.0 di LongBoardLarry o il fantastico GT40 di Subsonic), tavole di alto livello artigianale costruite con materiali compositi (legno, carbonio, fibra di vetro) che presentano accorgimenti specifici per aiutare lo sportivo (al cui fianco sono spesso state progettate) a percorrere centinaia di km, ma con un po’ di esperienza e training si può provare ad allenarsi con diverse tipologie di longboard.

longboardlarry pusher subsonic gt40

In generale, tavole basse (droppate, come negli esempi che vedete) e spaziose sono quelle largamente preferite perchè la poca distanza da terra facilita molto il compito affaticando meno le gambe. Le ruote sono spesse (dai 70mm in su) larghe e grippanti: la miscela di cui sono composte è morbida, perchè l’aderenza a terra è molto importante per poter affrontare situazioni in cui l’asfalto può anche essere umido o bagnato o presentare asperità. Hanno un pizzico di flex (ossia non sono completamente rigide) e la tenuta su strada è quasi sempre ottimale, con queste tavole si può gestire discese (per cui la stabilità è fondamentale) e spingere in salita (portare la tavola sotto braccio è considerato disonorevole… e infatti non mi faccio dell’onore una questione vitale!). La lunghezza di queste tavole è di circa 1m, se sono utlizzate per gare possono anche essere un po’ più corte. Eccezion fatta per le tavole adatte allo SKOGGING che sono di lunghezza media e soprattutto molto larghe.

Nella prossima puntata:
Long Distance Pumping – Capitolo 2: Si dice LDP!

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