Milano Sud Graffiti Writing

All City WritersAll City Writers (2009) è unanimamente considerato uno dei più importanti e completi libri mai pubblicati sul Writing a livello mondiale. Una vera enciclopedia curata nei minimi dettagli, un lavoro di raccolta, documentazione ed interviste durato molti anni. Andra Caputo, l’autore, mi aveva chiesto se avessi potuto aiutarlo nella comprensione e nel ricordo della nascita ed evoluzione del Writing nel mio quartiere o, sarebbe meglio dire, nella mia zona della città. Alcuni estratti sono stati pubblicati, questa invece è la versione intergrale del testo.

Milano Sud

Crescere “a sud” non è facile da nessuna parte in Italia, quindi neppure a Milano. Il sud nel mio caso si chiamava Giambellino, alla fine degli anni ’80 squallida e tossicomane periferia quanto tante altre. Confinante con Barona da un lato e Baggio dall’altro si trattava di un vasto territorio abitato da una minima percentuale di writer, 5 o 6 al massimo. Non sono in grado di spiegare come avvenga il “contagio” in casi come questo: davvero gli imput visivi erano molto pochi, forse gioca una sorta di predisposizione a sentirsi altro dalla società come normalmente imposta dalle strutture sociali. Insomma: un colpo di fulmine da cui io e Rush (TKA), mio ex compagno di classe delle medie, non riuscimmo comunque a sottrarci.

Dato il nostro povero numero iniziale, inevitabilmente sembravamo qualcosa di “poco comprensibile” per la maggioranza di writer che abitavano invece in zona Milano est e finimmo ben presto per configurarci con nostre peculiarità locali abbastanza marcate. Innanzitutto non si è mai verificato il caso di una “scuola” culturale vera e propria come quella dei PWD, da cui sono poi nati i CKC. Con questo non voglio dire che anche noi non gravitassimo intorno a king particolarmente dotati ed influenti, ad esempio KayOne o Craze: semplicemente si trattava di personaggi con differenze personali tra di loro marcate, spesso molto riservati, con un’attitudine più libera e indipendente.

Tuttavia non c’è dubbio che per un breve periodo, circa 2 anni intorno al 1990/1991, a seguito della nascita dei Milano Napalm Posse (MNP), Milano sud fu percepita come cosa compatta che si contrapponeva per cultura e stile alla Milano Est dei PWD/TDK. Fu proprio questa competizione a marcare una serie di differenze che poi sono in parte rimaste: riferimenti artistici più flessibili (Parigi, Londra, Amsterdam e non solo New York), maggiore attenzione alla tecnica, miglior rapporto con certe istituzioni locali, legami meno stretti con i centri sociali. Di quel periodo sono questi i nomi che ricordo maggiormente: oltre ai già citati KayOne e Craze, Yazo, Rush, Price, Chief, Choze, Tebò, Robot, Das 8, Tawa, Krema, Dust, Zen e le amiche Guelfa, Isa ed Elfo.

Quasi tutti gravitavamo intorno allo storico hall-of-fame di Via Rosalba Carriera, nato nel 1999 e cancellato quest’anno (2008) grazie agli interventi del nostro caro vicesindaco De Corato. A quell’epoca, il muro era celato alla vista diretta da una vecchia fabbrica pericolante popolata da tossici e senzatetto. Tra il muro e la fabbrica esisteva un parcheggio dove venivano abbandonate le carcasse di auto rubate, a lato di questo parcheggio uno di quei mercatini comunali che una volta vendevano generi alimentari a prezzo calmierato. Ovvio che in una situazione di tale degrado, la gente del quartiere ci volesse bene: la presenza costante di una decina di ragazzini permetteva, ad esempio, che gli anziani potessero portare il cane sotto casa o attraversare il parcheggio per andare a fare la spesa al mercatino.

Il punto di ritrovo notturno durante questi anni fu poi spesso una yard delle FS a pochissima distanza dal nostro muro: San Cristoforo. D’estate ci passavamo notti dove portavamo con noi amici ed amiche: era tanto tranquillo quanto dipingere in hall-of-fame. Di quei treni rimangono pochissime foto, all’epoca pochi possedevano una macchina fotografica o pensavano che un domani sarebbe stato bello avere qualche ricordo dei lavori dipinti: si viveva giorno per giorno (o notte per notte) più per l’esperienza in se che per quello che dipingevamo, non c’era alcun intento artistico ragionato o finalizzato.

Verso la fine del 1992 la situazione milanese andava evolvendosi, gli “attriti” tra est e sud sembravano superati e alcuni di noi – Craze, Chief, Monè, Zen, Dust ed io – per recuperare quel gap che sentivamo ancora dividerci dal resto d’Europa, nei primi del ’93 intraprendemmo un viaggio comune a Parigi per conoscere alcuni nomi sacri dell’epoca e vedere dal vivo i loro lavori. Un’esperienza significativa che probabilmente fu per tutti l’inizio di una consapevolezza matura.

In quello stesso periodo insieme a Kay (nel frattempo uscito dagli MNP) avevo già pubblicato 2 o 3 copie di Tribe, tra le prime riviste italiane di Writing. Un progetto nato nel 1991 formando con Alberto Scabbia (proprietario dello storico negozio hip-hop Wag) il gruppo di produzione (riviste, mostre, mixtapes) Tribe Hip-Hop Posse, THP. A quel punto in modo del tutto naturale l’associazione si trasformò in una vera e propria crew assorbendo una serie di talenti molto dotati che frequentavano il nostro hall-of-fame in Giambellino: Yazo, già molto conosciuto all’epoca, Done, Zeta, Clock, Mastro K da Saronno ed infine anche Teatro, uno tra i writer italiani di più vecchia generazione.

All City WritersContemporaneamente a questo processo, poco distante da noi nascevano i 16BC poi divenuti 16K: Tawa, Monè, Phobia, Krema. Esauriti gli spazi in Via Rosalba Carriera, dal 1993 in poi ci trasferimmo a brevissima distanza in Via Brunelleschi dove sorgeva un grande cavalcavia. Da una parte divenne lo storico muro THP, dall’altra 16K. Fu l’inizio di una lunga saga che ad anni alterni ci vide contrapposti non più con il resto di Milano, ma tra di noi. In ogni caso le nostre produzioni di quell’epoca furono memorabili, su questi 2 muri passarono anche tanti nomi storici del Writing mondiale come Phase 2, Darco, Smith, Jame, Spon, Sharp ecc, di modo che un’afflusso continuo di giovani writers veniva da tutta Milano e Nord Italia in visita continua. Tanti, iniziarono anche a venire finalmente dalla nostra zona: Milano sud iniziava a popolarsi. Tra questi, alcuni furono quelli che poi operarono un vero e proprio passaggio generazionale a Milano: RNS, TAK, GR che poi più o meno si fusero nei VDS, e poi i BN. Insomma non figure di poco conto!

Dopo qualche anno, verso il 1995/1996 quando l’attenzione era ormai focalizzata su ogni genere di mezzo con ruote, tutta Milano sud finì per ritrovarsi in Piazza Vetra. Questa fu una differenza sostanziale rispetto al resto di Milano: la nostra vecchia generazione non era entrata in conflitto con la nuova potente ondata di writers più giovani e molto agguerriti, ma coesisteva pacificamente, anzi creava nuovi legami. Così in Vetra trovavi Cleph e Robin ma anche Dust e Craze o Clock e Zeta, Tawa e Monè, Esa e Polare ecc ecc. Le amicizie si mischiarono e a distanza di pochi anni, per fare un esempio, Phast (THP) divideva casa con Dumbo (VDS) e altrettanto Mastro K (THP) con Fede (VDS). Probabilmente uno dei momenti più felici e produttivi di tutto il Writing nazionale: eravamo una forza della natura veramente impossibile da arginare, consapevoli di scrivere un buon pezzo di storia e non è improprio affermare che il quartiere Vetra/Ticinese, per quanto ne possano dire tutti i grandi brand che l’hanno ora comprato, fu una creazione di quei tanti writer che lo caratterizzarono durante quegli anni.

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